Una cena leggera ed economica, dedicata ai vecchi zitelli che campano di social card. (Dato che qualcuno ha trovato il mio modo di scrivere offensivo voglio specificare che io amo i vecchi zitelli che campano di social card perché non hanno fatto un cazzo nella vita e sono rimasti più poveri della povertà!).
Prendete le vostre bistecchine comprate dal macellaio e quindi aventi già la tipica forma ad hamburger ed eliminate la plastica o qualsiasi involucro non commestibile che le ricopre. Prendete una padella sufficientemente grande per far entrare comodamente due bistecchine, da oggi questa padella prenderà il nome di padella media.
Mettetela sul fuoco e tenetela a fiamma alta, intanto prendete il sale fino e cospargete il fondo (interno) della padella con un pizzico di sale. Un pizzico equivale a un cucchiaino raso di sale (raso vuol dire senza la montagnella). Adagiate quindi le bistecchine all’interno della pentola media e abbassate LEGGERMENTE il fuoco, chiudete la porta della cucina e aprite il balcone o la finestra.
Infatti la vostra cucina inizierà a riempirsi di fumo nero dall’ inconfondibile odore di maiale al sole.
Dopo circa 4 minuti prendete una paletta forata o una comune forchetta in metallo e con la delicatezza di uno spalatore di letame imprimete forza tra la carne e la padella e infilate la paletta in modo da poter facilmente sollevare la bistecchina dalla padella. Spostate la paletta con la carne di poco più a destra massimo in corrispondenza del bordo della padella e mantenetela sempre parallela al pavimento. Inclinate la paletta di 45 gradi in senso antiorario e con un gesto molto veloce superate i 90 gradi del giro senza perdervi d’animo e con decisione. Guardate nella padella e noterete con stupore che una delle due bistecchine è gia quasi cotta per metà.
Replicate lo stesso gesto di rotazione con l’altra bistecchina e infine spostatele nella padella in modo da creare un equilibrio spirituale tra voi e la carne. Vi appariranno quindi i due lati cotti delle bistecchine, lasciate cuocere per altri tre minuti. Spegnete il fuoco e con l’aiuto di un coltello o della stessa paletta forata tagliate una bistecchina a metà. L’interno della bistecchina deve avere un colore omogeneo, più precisamente non deve avere un colore rosso acceso, qualora lo avesse cuocete per altri 2 minuti. La carne di maiale va cotta molto bene poiché il maiale è spesso soggetto ad un endoparassita detto tenia che una volta ingerito può diventare un bestione e occupare il vostro intestino... e voi odiate i parassiti vero vecchi zitelli?
Una volta che la vostra carne sarà ben cotta spegnete il fuoco trasportate con la paletta le bistecchine in un piatto piano. Consiglio per il trasporto della carne un percorso molto breve al fine di non inzazzeriare la cucina. Chiudete la finestra o il balcone se è inverno sedetevi a tavola e mangiate con forchetta e coltello.
Potete condire con maionese o ketchup e aggiungere sale fino qualora la carne fosse insipida.
Un altro modo per dare sapore alla carne è quello di adagiare una sottiletta di formaggio ad un minuto dalla fine della cottura. La sottiletta si scioglierà fondendosi in modo perfetto con la carne… e con la padella.
Se invece avete comprato della carne macinata che non ha la forma di bistecchina potete realizzarla modellando la carne a vostro piacimento ma ricordate, più è sottile meno tempo ci vuole per essere cotta e meno se ne consuma! Se poi due vi sembrano troppe potete provare con una la carne vi fa male cari vecchi zitelli, vi può dare emozioni troppo grandi: attenti agli infarti!
Pasta olio e formaggio (non solo per i deboli di stomaco)
Chi di voi non è mai rimasto solo a casa con vomito e diarrea. Tutti ci sono passati almeno una volta. Il medico in questi casi consiglia pastina in bianco.
Bene! Tirate fuori dal cassetto il vostro grembiule rosa shocking paiettato e mettetevi all’opera!
Cercate per tutta la casa la pentola più piccola che possedete (questa prenderà da ora il nome di pentola piccola a tutto).
Versate dentro l’acqua del rubinetto, deve arrivare pressappoco a 2 cm dal bordo superiore della pentola .Spostate la pentola sopra al fornello trasportandola parallelamente al pavimento e molto lentamente evitando di versarne il contenuto.
Il fornello medio andrà benissimo. Coprite la pentola con il proprio coperchio e accendete il fuoco, la fiamma deve essere alta ma assicuratevi che non fuoriesca dalla base della pentola.
Dovete aspettare che l’acqua raggiunga la bollitura, con il coperchio il vapore che si formerà all’interno della pentola farà aumentare la pressione consentendo all’acqua di riscaldarsi in minor tempo. Se non hai ancora scelto la pastina fallo! Puoi scegliere quella che più ti piace basta che non passi attraverso il colapasta (la scodella di plastica con i buchi quella di ferro serve per bollire le verdure!) Raggiunta la bollitura il tuo coperchio comincerà a muoversi, è il modo che ha la tua pentola per dirti “hey cagone cala la pasta”.
Togli il coperchio prendi la bilancia da cucina e misura massimo 100 grammi di pasta (non superare i 100 sennò li vomiti). La bilancia da cucina arriva a misurare un massimo di 5 Kg , la distinguete dalle classiche bilance pesapersone perché non viene mai riposta per terra ed è quasi sempre provvista di un pratico vassoietto . Prima di effettuare la misurazione assicurati che l’ago della bilancia stia sullo 0. Se la tua bilancia non è provvista di vassoio puoi usare un piatto fondo.
Dopo aver pesato la pasta prendere il comodo vassoietto e avvicinatevi lentamente alla pentola , con gesto delicato versatene il contenuto. Prima di effettuare questa operazione assicuratevi ancora una volta di aver rimosso il coperchio. Prendete subito un cucchiaio o (se sapete cos’è) una cucchiarella in legno e iniziate a mescolare con garbo (il contenuto della pentola ovviamente). La mescolatura deve essere sì garbata ma nel vostro gesto deve trasparire un senso di decisione disinteressata che convincerà la pasta a non incollarsi.
Dopo 3 o 4 giri nel senso che desiderate prendete un cucchiaino di sale grosso, versate nella pentola e continuate a mescolare. Il tempo di cottura della pastina è molto ridotto, ad ogni modo è sempre indicato sulla busta (non a caso). Ogni due minuti prima della fine della cottura girate la pastina per evitare che si attacchi.
Per le prime volte vi consiglio di attenervi alle istruzioni senza prendere vostre iniziative, quando capirete qualcosa in più vi insegnerò ad assaggiare la pasta senza provocarvi ustioni sulla lingua.
Prendete il colapasta (la scodella con i buchi) e ponetelo nel lavello. Utilizzando una presina o un guantone prendete la pentola per il manico e sempre parallelamente al pavimento trasportatene il contenuto all’ interno del colapasta, mi raccomando sempre cautamente, e possibilmente sorridendo alla vita. Effettuata l’operazione spegnete il fornello e poggiatevi la pentola vuota . Prendete un piatto fondo e portatelo con voi vicino al lavello. Alzate il colapasta e lasciate scorrere tutta l’acqua nel lavandino, successivamente versate la pasta all’interno del piatto fondo aiutandovi con un cucchiaio.
La vostra pasta è pronta potete condirla con formaggio UN PO’ di olio oppure facendovi sciogliere un tocchetto di burro… ok lasciamo perdere meglio olio e formaggio.
Dopo aver raccattato tutti i residui di pasta dalla cucina toglietevi il grembiule e mangiate.
Per non alzarvi più una volta che vi siete seduti consiglio di apparecchiare la tavola considerando che dovete consumare un pasto frugale, quindi il piatto, un bicchiere, un tovagliolo, una forchetta o un cucchiaio e la bottiglia d’acqua.
La salatura
La salatura della pasta le prime volte è meglio controllarla appena la pasta viene messa nel colapasta. La quantità di sale che ho consigliato è quella prevista per una pentola che sia davvero piccola a tutto. Se risulta insipida consiglio di abbondare con il formaggio, in questo caso meglio il romano (quello che puzza di scarpe). Se risulta salata fate una sciacquata veloce alla pasta sotto la fontana, non più di 10 secondi e lasciate fuoriuscire l’acqua che avete aggiunto dal colapasta.
La cottura
Il tempo di cottura della pasta indicato sulle buste è quello consigliabile dato che siete alle prime armi, quando calate la pasta quindi prendete il tempo all’orologio o utilizzate un timer. Se preferite una pasta più cruda levate la pasta un minuto prima (consigliato per chi non porta la dentiera).
Grazie per l’attenzione, vi auguro che vi vengano il vomito e la diarrea per provare la soddisfazione di essere sopravvissuti ad piatto di pasta cucinato da voi.
Bene! Tirate fuori dal cassetto il vostro grembiule rosa shocking paiettato e mettetevi all’opera!
Cercate per tutta la casa la pentola più piccola che possedete (questa prenderà da ora il nome di pentola piccola a tutto).
Versate dentro l’acqua del rubinetto, deve arrivare pressappoco a 2 cm dal bordo superiore della pentola .Spostate la pentola sopra al fornello trasportandola parallelamente al pavimento e molto lentamente evitando di versarne il contenuto.
Il fornello medio andrà benissimo. Coprite la pentola con il proprio coperchio e accendete il fuoco, la fiamma deve essere alta ma assicuratevi che non fuoriesca dalla base della pentola.
Dovete aspettare che l’acqua raggiunga la bollitura, con il coperchio il vapore che si formerà all’interno della pentola farà aumentare la pressione consentendo all’acqua di riscaldarsi in minor tempo. Se non hai ancora scelto la pastina fallo! Puoi scegliere quella che più ti piace basta che non passi attraverso il colapasta (la scodella di plastica con i buchi quella di ferro serve per bollire le verdure!) Raggiunta la bollitura il tuo coperchio comincerà a muoversi, è il modo che ha la tua pentola per dirti “hey cagone cala la pasta”.
Togli il coperchio prendi la bilancia da cucina e misura massimo 100 grammi di pasta (non superare i 100 sennò li vomiti). La bilancia da cucina arriva a misurare un massimo di 5 Kg , la distinguete dalle classiche bilance pesapersone perché non viene mai riposta per terra ed è quasi sempre provvista di un pratico vassoietto . Prima di effettuare la misurazione assicurati che l’ago della bilancia stia sullo 0. Se la tua bilancia non è provvista di vassoio puoi usare un piatto fondo.
Dopo aver pesato la pasta prendere il comodo vassoietto e avvicinatevi lentamente alla pentola , con gesto delicato versatene il contenuto. Prima di effettuare questa operazione assicuratevi ancora una volta di aver rimosso il coperchio. Prendete subito un cucchiaio o (se sapete cos’è) una cucchiarella in legno e iniziate a mescolare con garbo (il contenuto della pentola ovviamente). La mescolatura deve essere sì garbata ma nel vostro gesto deve trasparire un senso di decisione disinteressata che convincerà la pasta a non incollarsi.
Dopo 3 o 4 giri nel senso che desiderate prendete un cucchiaino di sale grosso, versate nella pentola e continuate a mescolare. Il tempo di cottura della pastina è molto ridotto, ad ogni modo è sempre indicato sulla busta (non a caso). Ogni due minuti prima della fine della cottura girate la pastina per evitare che si attacchi.
Per le prime volte vi consiglio di attenervi alle istruzioni senza prendere vostre iniziative, quando capirete qualcosa in più vi insegnerò ad assaggiare la pasta senza provocarvi ustioni sulla lingua.
Prendete il colapasta (la scodella con i buchi) e ponetelo nel lavello. Utilizzando una presina o un guantone prendete la pentola per il manico e sempre parallelamente al pavimento trasportatene il contenuto all’ interno del colapasta, mi raccomando sempre cautamente, e possibilmente sorridendo alla vita. Effettuata l’operazione spegnete il fornello e poggiatevi la pentola vuota . Prendete un piatto fondo e portatelo con voi vicino al lavello. Alzate il colapasta e lasciate scorrere tutta l’acqua nel lavandino, successivamente versate la pasta all’interno del piatto fondo aiutandovi con un cucchiaio.
La vostra pasta è pronta potete condirla con formaggio UN PO’ di olio oppure facendovi sciogliere un tocchetto di burro… ok lasciamo perdere meglio olio e formaggio.
Dopo aver raccattato tutti i residui di pasta dalla cucina toglietevi il grembiule e mangiate.
Per non alzarvi più una volta che vi siete seduti consiglio di apparecchiare la tavola considerando che dovete consumare un pasto frugale, quindi il piatto, un bicchiere, un tovagliolo, una forchetta o un cucchiaio e la bottiglia d’acqua.
La salatura
La salatura della pasta le prime volte è meglio controllarla appena la pasta viene messa nel colapasta. La quantità di sale che ho consigliato è quella prevista per una pentola che sia davvero piccola a tutto. Se risulta insipida consiglio di abbondare con il formaggio, in questo caso meglio il romano (quello che puzza di scarpe). Se risulta salata fate una sciacquata veloce alla pasta sotto la fontana, non più di 10 secondi e lasciate fuoriuscire l’acqua che avete aggiunto dal colapasta.
La cottura
Il tempo di cottura della pasta indicato sulle buste è quello consigliabile dato che siete alle prime armi, quando calate la pasta quindi prendete il tempo all’orologio o utilizzate un timer. Se preferite una pasta più cruda levate la pasta un minuto prima (consigliato per chi non porta la dentiera).
Grazie per l’attenzione, vi auguro che vi vengano il vomito e la diarrea per provare la soddisfazione di essere sopravvissuti ad piatto di pasta cucinato da voi.
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Preparare il caffè
Il caffè è un liquido presente in grossa percentuale nel nostro corpo quindi sarebbe bene rifornirne il nostro organismo quotidianamente. Questo ha diverse funzioni che imparerete a conoscere assumendolo. Che debba essere servito in cucina, all’aperto, a letto (ah mogli fortunate) qualcuno lo dovrà pur preparare… Quel qualcuno siete voi!
Una macchinetta del caffè che sia 9 tazze 3 tazze 1 tazzo ecc. è composta escluse eccezioni* da tre parti:
1) Il coso di sotto (o bollitore) formato da un contenitore semiaperto di metallo e una valvola. La valvola serve ad avvisarti che la macchinetta è scoppiata qualche secondo prima e che ora hai una cucina a pois marroni.
2) L’imbuto bucherellato che si incastra nel coso di sotto
3) Il coso di sopra un contenitore di metallo con maniglia e coperchietto, al suo interno una colonnina con due buchetti sopra (camino)
Il procedimento non è dei più facili ma è indispensabile per svegliarsi ed imparare a produrre cibo stando in cucina senza ammazzarsi.
Assicuratevi che la macchinetta sia pulita. Prendete il coso di sotto e riempitelo con l acqua del rubinetto, la valvola oltre a non avere alcuna funzione può essere utilizzata per capire quanta acqua va versata. Il livello dell’acqua infatti deve trovarsi in corrispondenza della valvola, se sta sotto scoppia la macchinetta se sta sopra il caffè sarà acqua marrone.
Successivamente inserire l’imbuto e prendere il caffè macinato. Mettete la mano attorno per non far cadere il caffè dai lati e cominciate a trasportare con il cucchiaino il caffè sopra all’imbuto.
...
No anche se è bucato il caffè non finisce nell’acqua.
...
Aggiungete il caffè finchè non arriverà all’altezza dell’imbuto poi aggiungete due cucchiaini .
Infine senza muovere la base cercate di avvitare il coso di sopra perdendo la minor quantità possibile di caffè. Assicuratevi che il coso di sopra sia ben avvitato al coso di sotto, alzate la macchinetta e con l’aiuto di un panno avvitate molto forte.
Se desiderate sciacquate la macchinetta (senza aprirla) per eliminare ogni residuo di caffè lasciato cadere durante la chiusura. Accendete il fornello più piccolo che avete e mettete la fiamma tra il valore minimo e il medio. Prima di mettere il caffè sul fuoco assicuratevi che all’interno del coso di sopra non ci sia acqua, se c’è versatela nel lavandino e mettete la macchinetta sul fornello.
Mentre voi aspettate cosa succede?
L’acqua nel coso di sotto si riscalda e aumenta la pressione interna grazie al vapore, l’acqua che è a contatto con l’imbuto sale, passa per il caffè, sale per il camino e si deposita all’interno del coso di sopra. Una volta che il coso di sopra si è riempito QUASI fino ai due buchini del camino spegnete il fuoco.
Alla fine girate il caffè con un cucchino facendo attenzione a non far cadere la macchinetta per terra, consiglio di tenerla ferma per il manico con una presina. Versate il caffè in tazze o bicchierini zuccherate a piacere e bevete. Zuccherate a piacere di chi lo deve bere ovviamente, e fate molta attenzione! Le persone sono molto suscettibili sulla quantità di zucchero presente nel loro caffè. La scala della dosatura parte da amaro come la vita e può arrivare anche oltre i tre cucchiaini.
Avete bevuto il vostro primo caffè preparato da voi!
Questo è il procedimento per i fortunati, alcuni inconvenienti infatti possono rovinarvi questo gustoso piacere:
Se il caffè quando esce dal camino schizza è perché o avete messo poca acqua o avete messo troppo caffè nell’imbuto o perché la fiamma è troppo alta.
Se avete seguito correttamente le istruzioni: non avete schiacciato il caffè quando lo avete versato nell’ imbuto, se avete messo la giusta quantità di acqua e la fiamma è bassa il caffè uscirà lo stesso, anche se schizzando, fin sopra.
Se invece la salita del caffè si arresta è necessario spegnere il fuoco e lasciare che la macchinetta si raffreddi un po’ tipo un paio di minuti massimo, successivamente rimetterla sul fuoco a fiamma bassa. Per velocizzare il raffreddamento della macchinetta si può esporre il coso di sotto senza scomporre la macchinetta ad un getto di acqua fredda, tuttavia se non avete dimestichezza ve lo sconsiglio!
Il colore del caffè è marrone, non nero! Se lasciate la macchinetta sul fuoco per troppo tempo dopo che è salito tutto il caffè questo si può bruciare, prima di buttarlo tutto vi consiglio di aggiungere al liquido nero nella caffettiera mezza tazzina di latte in modo da nascondere il sapore di catrame.
Quale caffè comprare e dove?
Il caffè più pratico è quello che trovate nei supermercati già macinato, diverse le marche diversi i sapori, l’unico modo per scegliere il migliore è provarli tutti. Il caffè migliore (ma anche il più costoso) è quello che si compra in un negozio di coloniali, dove il chicco ti viene macinato sotto gli occhi. Ulteriormente più costoso e più facile da preparare, ma nettamente inferiore per gusto è quello della macchina da caffè con cialde.
La grandezza delle caffettiere
Mezza tazza: una persona
Una tazza: 2 persone
Due tazze: 3 persone
Tre tazze : 5 persone
Sei tazze : 9 persone
Nove Dodici Quindici: Beh se hai così tanti ospiti il caffè può anche prepararlo qualcun altro al posto tuo!
Manutenzione della caffettiera:
Dopo diversi utilizzi la caffettiera può non funzionare più a dovere, è consigliabile cambiare il filtro e le guarnizione che si trovano alla base del coso di sopra. La guarnizione, quel cerchio gommoso marrone (una volta bianco) si può estrarre solo e unicamente facendo leva con un oggetto sottile come un coltello. Sono in commercio pacchetti che comprendono guarnizione filtro imbuto e maniglie universali.
Le tre cose che NON si devono fare!
1) NON mettere il caffè sul fuoco senza acqua nel coso di sotto sennò scoppia
2) NON alzare il coperchio della caffettiera mentre sta uscendo il caffè soprattutto se hai in mano la tovaglia di fiandra della nonna.
3) NON bere troppo caffè! Rende nervosi e accelera il metabolismo, se poi non potete farne a meno usate il decaffeinato.
* Se avete una macchinetta del caffè particolare dallo strano funzionamento cercate ottanta centesimi e andatevi a prendere un caffè al bar più vicino.
Una macchinetta del caffè che sia 9 tazze 3 tazze 1 tazzo ecc. è composta escluse eccezioni* da tre parti:
1) Il coso di sotto (o bollitore) formato da un contenitore semiaperto di metallo e una valvola. La valvola serve ad avvisarti che la macchinetta è scoppiata qualche secondo prima e che ora hai una cucina a pois marroni.
2) L’imbuto bucherellato che si incastra nel coso di sotto
3) Il coso di sopra un contenitore di metallo con maniglia e coperchietto, al suo interno una colonnina con due buchetti sopra (camino)
Il procedimento non è dei più facili ma è indispensabile per svegliarsi ed imparare a produrre cibo stando in cucina senza ammazzarsi.
Assicuratevi che la macchinetta sia pulita. Prendete il coso di sotto e riempitelo con l acqua del rubinetto, la valvola oltre a non avere alcuna funzione può essere utilizzata per capire quanta acqua va versata. Il livello dell’acqua infatti deve trovarsi in corrispondenza della valvola, se sta sotto scoppia la macchinetta se sta sopra il caffè sarà acqua marrone.
Successivamente inserire l’imbuto e prendere il caffè macinato. Mettete la mano attorno per non far cadere il caffè dai lati e cominciate a trasportare con il cucchiaino il caffè sopra all’imbuto.
...
No anche se è bucato il caffè non finisce nell’acqua.
...
Aggiungete il caffè finchè non arriverà all’altezza dell’imbuto poi aggiungete due cucchiaini .
Infine senza muovere la base cercate di avvitare il coso di sopra perdendo la minor quantità possibile di caffè. Assicuratevi che il coso di sopra sia ben avvitato al coso di sotto, alzate la macchinetta e con l’aiuto di un panno avvitate molto forte.
Se desiderate sciacquate la macchinetta (senza aprirla) per eliminare ogni residuo di caffè lasciato cadere durante la chiusura. Accendete il fornello più piccolo che avete e mettete la fiamma tra il valore minimo e il medio. Prima di mettere il caffè sul fuoco assicuratevi che all’interno del coso di sopra non ci sia acqua, se c’è versatela nel lavandino e mettete la macchinetta sul fornello.
Mentre voi aspettate cosa succede?
L’acqua nel coso di sotto si riscalda e aumenta la pressione interna grazie al vapore, l’acqua che è a contatto con l’imbuto sale, passa per il caffè, sale per il camino e si deposita all’interno del coso di sopra. Una volta che il coso di sopra si è riempito QUASI fino ai due buchini del camino spegnete il fuoco.
Alla fine girate il caffè con un cucchino facendo attenzione a non far cadere la macchinetta per terra, consiglio di tenerla ferma per il manico con una presina. Versate il caffè in tazze o bicchierini zuccherate a piacere e bevete. Zuccherate a piacere di chi lo deve bere ovviamente, e fate molta attenzione! Le persone sono molto suscettibili sulla quantità di zucchero presente nel loro caffè. La scala della dosatura parte da amaro come la vita e può arrivare anche oltre i tre cucchiaini.
Avete bevuto il vostro primo caffè preparato da voi!
Questo è il procedimento per i fortunati, alcuni inconvenienti infatti possono rovinarvi questo gustoso piacere:
Se il caffè quando esce dal camino schizza è perché o avete messo poca acqua o avete messo troppo caffè nell’imbuto o perché la fiamma è troppo alta.
Se avete seguito correttamente le istruzioni: non avete schiacciato il caffè quando lo avete versato nell’ imbuto, se avete messo la giusta quantità di acqua e la fiamma è bassa il caffè uscirà lo stesso, anche se schizzando, fin sopra.
Se invece la salita del caffè si arresta è necessario spegnere il fuoco e lasciare che la macchinetta si raffreddi un po’ tipo un paio di minuti massimo, successivamente rimetterla sul fuoco a fiamma bassa. Per velocizzare il raffreddamento della macchinetta si può esporre il coso di sotto senza scomporre la macchinetta ad un getto di acqua fredda, tuttavia se non avete dimestichezza ve lo sconsiglio!
Il colore del caffè è marrone, non nero! Se lasciate la macchinetta sul fuoco per troppo tempo dopo che è salito tutto il caffè questo si può bruciare, prima di buttarlo tutto vi consiglio di aggiungere al liquido nero nella caffettiera mezza tazzina di latte in modo da nascondere il sapore di catrame.
Quale caffè comprare e dove?
Il caffè più pratico è quello che trovate nei supermercati già macinato, diverse le marche diversi i sapori, l’unico modo per scegliere il migliore è provarli tutti. Il caffè migliore (ma anche il più costoso) è quello che si compra in un negozio di coloniali, dove il chicco ti viene macinato sotto gli occhi. Ulteriormente più costoso e più facile da preparare, ma nettamente inferiore per gusto è quello della macchina da caffè con cialde.
La grandezza delle caffettiere
Mezza tazza: una persona
Una tazza: 2 persone
Due tazze: 3 persone
Tre tazze : 5 persone
Sei tazze : 9 persone
Nove Dodici Quindici: Beh se hai così tanti ospiti il caffè può anche prepararlo qualcun altro al posto tuo!
Manutenzione della caffettiera:
Dopo diversi utilizzi la caffettiera può non funzionare più a dovere, è consigliabile cambiare il filtro e le guarnizione che si trovano alla base del coso di sopra. La guarnizione, quel cerchio gommoso marrone (una volta bianco) si può estrarre solo e unicamente facendo leva con un oggetto sottile come un coltello. Sono in commercio pacchetti che comprendono guarnizione filtro imbuto e maniglie universali.
Le tre cose che NON si devono fare!
1) NON mettere il caffè sul fuoco senza acqua nel coso di sotto sennò scoppia
2) NON alzare il coperchio della caffettiera mentre sta uscendo il caffè soprattutto se hai in mano la tovaglia di fiandra della nonna.
3) NON bere troppo caffè! Rende nervosi e accelera il metabolismo, se poi non potete farne a meno usate il decaffeinato.
* Se avete una macchinetta del caffè particolare dallo strano funzionamento cercate ottanta centesimi e andatevi a prendere un caffè al bar più vicino.
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